Seminario di Scenografia II
Dalla pagina alla scena.
Problemi di metodo.
Con la seconda fase del seminario di Scenografia ci si “addentra” nel complesso campo del processo di progetto. Processo che inizia con la fase analitica dello studio del testo da rappresentare. Si affronteranno nella Prassi problematiche, che nella prima fase del Seminario sono già state affrontate dal punto di vista della Teoria, inerenti il passaggio dalla Parola all’Azione, dalla Pagina alla Scena; un passaggio che comporta la definizione di un sistema di immagini che va inteso come articolazione di segni capace di determinare una “costruzione formale” ed una “produzione di senso”.
Il Seminario si articolerà in una serie di incontri con il Drammaturgo di “Avenida del Sol”, Roberto Attias, che in questa occasione assumerà il ruolo di Regista; obiettivo degli incontri è quello di analizzare il testo e di arrivare alla definizione del significato e del messaggio che si vuole trasmettere attraverso tale testo. Dopo questi incontri si “ordineranno” in maniera sistematica tutte le informazioni in funzione della seconda fase del Processo di Progetto; la Ricerca Iconografica già illustrata metodologicamente nel Seminario di febbraio. Parallelamente all’analisi del testo si inizierà una analisi degli spazi “di progetto”: il palcoscenico del Teatro Valle e la sala Arrigoni dell’Ex Cinema Palazzo. L’architettura di scena dovrà relazionarsi a tali luoghi rispettando le differenti peculiarità.
Un ulteriore obiettivo dell’operazione progettuale consiste nel definire una architettura di scena costituita da oggetti e macro – oggetti che al di là della loro funzione di elementi di scena e del significato ad essa inerente, devono successivamente “diventare altro”. Gli oggetti di scena diventano, così, permanenti e possono essere ricontestualizzati in un sistema spaziale che non è più il palcoscenico ma è una nuova e differente Ambientazione Visiva. Tali oggetti, attraverso uno “straniamento” rispetto a qualunque contesto rappresentativo, possono arricchire uno spazio come quello dell’ex Cinema Palazzo; devono anche essere progettati, quindi, per vivere di vita propria trascendendo la sola applicazione scenica. Un nuovo ruolo ed un nuovo significato li proietta “… nella sfera della plurisignificazione, del disinteresse, della poesia…” (T. KANTOR).