Lo Spartito Decorativo

Lo spartito decorativo non è “sovrapposto” al sistema costruttivo e compositivo dell’unità di arredo, ma il suo carattere è sostanziato da uno stato di necessità che deriva proprio da questi due sistemi. La decorazione è la memoria dell’ ordine compositivo. Una decorazione che nasce dal materiale stesso, dallo stesso taglio della macchina, e che, quindi, risulta organico all’oggetto stesso. Il risultato è quello di un materiale duro, visivamente crudo brutale, restituito però con il garbo della linea organica di un fiore di una foglia, prelevati soprattutto dalla cultura figurativa giapponese, carica di poesia, semplicità e lirismo e dall’organicità dell’Art Decò. I temi decorativi delle stoffe dei Kimono e dei tessuti dell’Art Decò sono stati utilizzati soprattutto per gli Elementi Divisori scorrevoli. I temi decorativi delle Stampe giapponesi sono invece stati utilizzati per lo spartito decorativo delle Unità di Arredo. Il principio che ordina la scelta delle “le fonti di ispirazione” è soprattutto la ricerca di semplicità e di rigore nella chiarezza compositiva. Individuare la matrice geometrica che “ordina” la composizione dei temi decorativi ha rappresentato il primo livello di analisi. L’arte giapponese, infatti, è un’arte compiutamente strutturale, cioè anche gli elementi naturali e organici sono riconducibili a tale matrice che si dissolve, però, sino ad essere solo intuitivamente percepibile dall’occhio umano. Lo strumento utilizzato, che è di analisi e di progetto al tempo stesso, è stato il ridisegno di parti dei tipi e dei temi delle decorazioni di riferimento. L’utilizzo di uno strumento meccanico, come il computer, che naturalmente toglie immediatezza al flusso del gesto della mano di un artista, ha consentito, al contrario di individuare proprio la componente geometrica dei disegni. Ogni tratto nelle sue infinitesime parti è strutturato secondo linee ed archi che magicamente si dissolvono alla vista dell’unità del disegno ed il tratto riacquista morbidezza, delicatezza, organicità. Le stampe di Kamisaka si sono maggiormente prestate ad una rimodellazione attraverso il taglio laser. In esse, infatti, vi è una dinamica alternanza di elementi “pieni”, che nel taglio corrispondono ai vuoti, e di elementi “vuoti" che nel taglio diventano i “pieni” della lamiera. La composizione dei temi floreali avviene attraverso punti di sconnessione che nella riproduzione del taglio laser tendono ad evidenziare proprio l’alternanza pieno – vuoto. Anche i tessuti Art Decò sono analizzati con l’intenzionalità, tutta progettante, di scomporre lo spartito decorativo e di individuare anche in questo caso la matrice geometrica che sottende l’ordine compositivo. I temi floreali, infatti, sono messi in relazione attraverso motivi geometrici verticali, orizzontali oppure obliqui. Lo studio di tali tessuti ha consentito la compilazione di un abaco di temi decorativi che consente la combinabilità dei temi stessi. L’ordine della composizione decorativa, però, viene “piegata” alla logica del taglio laser con una conseguente rigenerazione, sempre unica, del segno.

"...l’occhio è ancora in grado di riconoscere e di apprezzare l’espressione armonica della forma, delle linee del colore..." (F. L. WRIGHT)